Quello a cui stiamo assistendo in questi ultimi anni è un trend positivo per il turismo nel Bel Paese: secondo un rapporto realizzato da Unicredit in collaborazione con il Touring Club Italiano nel 2017, l’Italia conquista la quinta posizione a livello mondiale, con 50,7 milioni di arrivi internazionali, raccogliendo ancora i frutti della visibilità internazionale guadagnata con Expo.
Sono però lontani gli anni delle Vacanze Romane e della Dolce Vita, quando, nel Dopoguerra, l’Italia era il paese più visitato al mondo. Con 54 milioni di notti all’anno l’Italia è il primo paese dell’Eurozona per numero di pernottamenti da parte di turisti extraeuropei, ma spicca un dato non molto confortante: la percentuale di turisti che arriva attraverso i portali italiani è del 26%, contro una media europea del 49%.
Se qualcosa si può fare per migliorare il turismo in Italia, ciò deve partire prima di tutto dal digitale: innovazione digitale e turismo devono diventare un binomio sempre più stretto.
Cosa si intende per innovazione digitale nel turismo?
Innovazione digitale significa condividere conoscenza e fare cultura tramite i potenti mezzi del web allo stesso tempo tenendo il passo con l’evoluzione del turismo: il modo in cui le persone oggi organizzano un viaggio e scelgono una destinazione avviene in una modalità molto diversa rispetto a pochi anni fa e ha precise necessità anche in termini di offerta e sviluppo tecnologico.
Se da parte di chi viaggia le esigenze e i vantaggi dell’innovazione tecnologica sono lampanti, dall’altra parte, sul fronte degli operatori, spesso c’è ancora una certa ostilità al cambiamento o all’abbandono di un sistema ormai desueto, in bilico tra innovazione e tradizione.
La difficoltà a comprendere il cambiamento in atto rischia di portare a perdite in termini di competitività, attrattività e crescita l’intero comparto del turismo italiano.
Oggi non ci si deve concentrare più sulla destinazione in sé, sul dove, ma si deve considerare il punto di vista del turista, le sue passioni e le sue esigenze, soffermandosi quindi sul cosa offrire.
Perché il turismo sia innovativo serve partire da un approfondito lavoro di analisi della destinazione, che metta in luce le sue lacune e i suoi punti di forza, che devono guadagnare visibilità attraverso il web, e quindi attraverso un processo di sempre crescente innovazione digitale.
Il turismo deve procedere di pari passo con gli sviluppi tecnologici – anche qui repentini – e del ruolo di internet e delle sue possibilità tecnologiche, che oggi fanno rima con mobile, cioè passano prima di tutto dal nostro smartphone.
Innovazione digitale nel turismo: le start-up turistiche
In questi ultimi anni sono diverse le attività imprenditoriali nate in Italia per promuovere e operare nel turismo proponendo innovazione tecnologica. Molte di queste sono start-up, soprattutto dopo l’entrata in vigore, nel 2014, di una nuova tipologia di startup innovativa: la start-up turismo.
Tra le start-up che hanno lavorato sull’innovazione turistica da menzionare Musement, che offre la possibilità di prenotare visite e attività sottolineando l’importanza dell’aspetto esperienziale,
Guide Me Right, che permette di vivere un’esperienza direttamente con gli abitanti del posto (i “local friend”), Sharewood, un portale che permette di noleggiare l’attrezzatura sportiva ovunque, Skipassgo, la piattaforma online per trovare le offerte migliori per i comprensori sciistici o Nausdream, per vivere la propria esperienza da sogno in barca come ospite o capitano, o Bookingbility, una piattaforma fatta per aiutare le persone disabili o con esigenze particolari a trovare le strutture ricettive più adatte.
E tu hai voglia di innovare?
Scoprilo insieme a noi!